8 FEBBRAIO 2016
NAN GOLDIN, STATUNITENSE, UNA DEI MAGGIORI ESPONENTI DELLA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA, HA INCOMINCIATO A DICIOTTO ANNI A SERVIRSI DELL’OBIETTIVO COME ESPRESSIONE emozionale, fotografando la realtà a partire dalla famiglia, e restando nell’ambito del ritratto e della foto rubata alla vita. Il suo è uno stile “underground “ illuminato da luci a volte quasi caravaggesche, e come un pittore, ritrae la vita e il segno del suo passaggio, si inoltra nel percorso umano dall’infanzia alla vecchiaia, dell’amore e della morte, fino alla trasgressione, alla violenta denuncia sociale, politica e culturale di una generazione vissuta in un periodo storico segnato dal propagarsi dell’ AIDS.
Trasferitasi a New York alla fine degli anni 70, documenta la scena musicale post-punk e new wave e fotografando la vita nel quartiere della Bowery, allora al centro della cultura alternativa newyorkese, scatta quanto basta per pubblicare il suo “The Ballad of Sexual Dependency “, titolo preso dall’Opera da Tre Soldi di Bertold Brecht. Nelle sue foto di vita quotidiana i temi sono l’amore, la vita domestica, il sesso o la sessualità, ritratti di drag queen, persone in acqua, storie e dettagli intimi. La Goldin fotografa instancabilmente ciò che sente più vicino a lei con un linguaggio che può essere definito “ grunge “ e certamente ha influenzato riviste come I-D e The Face, facendo da apripista ad una diversa concezione di immagine. L’uso della fotografia come espressione artistica è molto apprezzato anche dall’industria della moda, e Bottega Veneta, che nel 2002 dà il via al progetto Art of Collaboration che unisce moda e grandi fotografi, la coinvolge nel 2010, e nel 2013 con Dior Homme Eau for Man, immortala con la sua cifra stilistica, un Robert Pattinson indimenticabile, ritratto in una serie di foto ambientate in camera da letto dalle quali è stato poi pubblicato il libro fotografico “1000 Lives “.
Nan Goldin torna a imprestarsi alla moda come autrice con la campagna pubblicitaria Primavera – Estate 2016 di Alexander Mc Queen, scegliendo tra i set del servizio fotografico il club londinese ’Electrowerkz, dove la Goldin ha interpretato la moda, la musica e i club culture con il suo inconfondibile stile, distante dalla bellezza patinata del linguaggio pubblicitario, con la potenza delle sue immagini sature e informali.