27 APRILE 2018
La nuova campagna Ray- Ban fotografata da Steven Klein, ispirata ai viaggi on the road e dedicata a chi sceglie di inseguire i propri sogni e scegliere l’avventura alla ricerca di se stessi.
Se dici Aviator quando parli di occhiali pensi subito a quell’occhiale a goccia che ha fatto storia ed è diventato sinonimo di un brand. L’inizio di tutto è partito dalla necessità di difendere gli aviatori dell’US Air Force dai disturbi causati dall’intensità della luce solare, fu così che nel 1936 le celebri lenti verdi antiriflesso fecero il loro esordio nelle forze aeree americane , per venire poi commercializzate a partire dal 1937 con una montatura di plastica che venne poi sostituita dal restyling dell’anno successivo con il metallo, quando venne registrato il marchio Ray- Ban Aviator . Il potenziale di questi speciali occhiali si rivela enorme nel giro di pochissimo tempo, tanto che nello stesso anno, viene lanciato il modello Shooter , che introduce le lenti giallo chiaro, ideali in condizioni di foschia grazie alla capacità di mettere a fuoco i dettagli e di minimizzare l’effetto della nebbia filtrando la luce blu, e l’iconico cerchio “portasigaretta” centrale, pensato per lasciare al tiratore le mani libere. Seguirà nel 1939 Outdoorsman, con la barra frontale e i terminali delle aste rivestiti negli anni in madreperla o in pelle. Ovviamente, il nome stesso suggerisce una clientela di riferimento unicamente maschile: cacciatori, pescatori, sportivi e poliziotti. Con la seconda guerra mondiale, la ricerca di Ray- Ban per i piloti dell’aeronautica militare americana, porta alle lenti a specchio sfumate, per una protezione ancora maggiore nella parte superiore, mentre la parte inferiore è lasciata al naturale per consentire una visione più chiara della plancia dell’aereo. L’euforia del dopoguerra e la popolarità degli eroi dei cieli consacrata dalle pellicole di Hollywood, danno inizio all’ascesa dei Ray- Ban verso la leggenda e con il Wayfarer, nato nel 1952 e reso un must da star come James Dean nel 55 in Gioventù bruciata e Audrey Hepburn nel 61 in Colazione da Tiffany, la meta è raggiunta , consolidata nel tempo da altri cult movie come The Blues Brothers , del 1980, dove Dan Aykroyd e John Belushi hanno i Wayfarer incollati alla faccia anche di notte, come Bob Dylan nella vita. Nel 1957, Wayfarer Caravan, la variante squadrata degli Aviator, aggiunge un’altra icona al mito Ray- Ban, e infine, un altro più recente must : il Clubmaster, nato nel 1986. Ma al di là dei celebri e famosissimi fratelli, la mitica lente a goccia, nella sua incrollabile modernità, rimane sempre e comunque il passaporto per l’eternità, il vero e unico DNA della storia Ray- Ban.