25 GENNAIO 2018
A un anno dalla presentazione a Berlino, candidato con 4 nomination agli Oscar, tra cui miglior film, è da oggi nelle sale “ Chiamami col tuo nome “ di Luca Guadagnino. Bel film, esteticamente impeccabiile, racconta con uno stile un po’affettato, della passione che irrompe nella vita di un diciassettenne all’interno di una famiglia alto borghese, impegnata a passare il tempo tra saggi e poesie, musica classica, e qualche dissertazione politica. In questo piccolo mondo un po’decadente e francamente insopportabile, che ci ricorda le atmosfere viscontian – bertolucciane ( Io ballo da sola ) di una borghesia affacciata sul nulla alle prese con quell’autocompiacimento che la lascia fuori dalla partita per stare alla finestra, compare Oliver, uno studente che sta lavorando al dottorato con il padre di Elio, docente universitario. L’amore che sboccia tra Oliver ed Elio sconvolge il mondo mollemente adagiato degli antipatici personaggi del film, e riscatta un’atmosfera fasulla e un po’ fastidiosa, mettendo in scena con sapienza e delicatezza, passione e sentimenti, veri , sul tema universale dell’amore, con i suoi patimenti e il suo carico di dolore. Chiude la storia un monologo del padre di Elio, fino a quel momento personaggio a dire poco superfluo, che per toni e sincerità, vale il film intero.
MGP