20 NOVEMBRE 2017
Abbiamo bisogno di vedere altro ancora?
Che non c’ è più tempo da perdere è ormai chiaro anche per i più scettici. La terra chiama, è un grido disperato che dovrebbe già averci scosso parecchio tempo fa, e adesso è diventato assordante, tanto che perfino il presidente americano Trump, in un primo momento deciso a rompere il trattato di Kyoto, sembra essersi arreso all’evidenza dopo la devastazione di Harvey, e oltre 160 miliardi di dollari di danni. Se nulla poteva un minimo di responsabilità e di amore per il pianeta dove anche i suoi figli vivono, e le migliaia di vittime causate dai disastri ambientali, il salato conto in dollari presentato dagli ultimi accadimenti, incendi compresi, ha aperto la strada ai ripensamenti.
Purtroppo gli interessi economici hanno sempre avuto un peso determinante sulle decisioni, e perfino sulle iniziative da prendere, anche solo per incominciare a tamponare i problemi della crescita esponenziale dell’inquinamento del Pianeta, con le drammatiche conseguenze che oggi vediamo sempre più spesso.
E’ di questi giorni l’annuncio della nuova campagna di sensibilizzazione del WWF “ PLANET IS CALLING” .
«È necessaria una grande pressione pubblica sui governi e sulle autorità politiche, e il WWF si batte per realizzare concretamente l’Accordo di Parigi sul clima e l’Agenda 2030 con i suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, documenti sottoscritti da tutti i paesi del mondo in sede Nazioni Unite, e salvaguardare i sistemi naturali di tutto il mondo che costituiscono la base fondamentale del nostro sviluppo e del nostro benessere» ha dichiarato Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia. «Al fianco di questa opera di pressione tutti possiamo fare qualcosa ogni giorno, con azioni concrete, per ridurre il nostro impatto sulla natura. E già oggi sono tanti gli esempi di soluzioni adottate da comunità in tante parti del mondo che stanno facendo la differenza». Il Wwf ha anche realizzato l’album 2017, sette segnali, lanciati in diverse parti del Pianeta, che mostrano l’impressionante effetto del crescente cambiamento climatico e di altre nostre irresponsabili, deprecabili azioni.
L’arretramento delle banchise polari e lo scioglimento dei ghiacciai, la desertificazione che con la conseguente crisi dell’habitat costringe un numero sempre più ampio di persone all’immigrazione di massa, mari e oceani invasi dalla plastica, incendi, degrado degli ambienti naturali e perdita continua di specie viventi. Una visione apocalittica? No, purtroppo questa è la realtà’, il momento di agire è già qui. ADESSO.
MariaGrazia Pase