7 DICEMBRE 2019
L’entrata della fiera di Art Basel Miami Beach 2019 al Convention Center.
Testo e foto di Marina Perazzo Gallian
Una settimana, 18 fiere d’arte, migliaia di espositori. Il mondo dell’arte si è trasferito a Miami in questi giorni per l’appuntamento più importante d’ America, la Miami Art Week 2019. In principio era Art Basel Miami Beach, nata nel 2002. Da allora il suo successo strepitoso di pubblico e di acquirenti ha causato un moltiplicarsi di fiere, esposizioni ed eventi che attirano collezionisti, galleristi, curatori, appassionati e curiosi per il consueto appuntamento durante la prima settimana di dicembre. Questo proliferare di eventi artistici è dilagato al di là della baia, in altre zone della città. Prima tra tutte Wynwood, non a caso trasformato in uno dei quartieri più alla moda grazie alle grandi collezioni private d’arte contemporanea ospitate in immense warehouses e aperte al pubblico. Il quartiere è ora un tripudio di edifici multicolor ricoperti di murales e costellati di ristoranti e bar o adibiti a gallerie d’avanguardia. Queste bellissime giornate di sole, limpide e terse, ne fanno brillare i colori e i metalli.
Anche Art Miami, sorella maggiore di Art Basel, giunta alla 30esima edizione, da parecchi anni ha lasciato Miami Beach per trasferirsi dall’altra parte della baia. Questa fiera di arte moderna e contemporanea vanta la più alta affluenza di pubblico negli USA e la seconda nel mondo, e ogni anno propone artisti emergenti accanto ai grandi classici dell’astrattismo o della Pop Art americana. Mentre ci si avvicina alla chiusura della settimana, si tirano le prime somme e si sussurrano le vendite record. E se “Untitled (Silver Tapestry)” di David Hammons è stato venduto per 2.4 milioni di dollari, il ‘talk of the town’ riguarda “The Comedian”, la banana di Maurizio Cattelan appiccicata al muro con nastro adesivo e venduta per 120mila dollari.
A parte qualche caso clamoroso, in città più che di Art Basel si parla del suo indotto, a cominciare dai numerosi eventi di moda organizzati durante questa settimana. Come la sfilata di Christian Dior Homme e le presentazioni di Valentino, Gucci, Bottega Veneta e Robe di Kappa, ciascuna con un adeguato parterre di celebrity, talvolta associata a una famosa marca di champagne (Dom Perignon, Perrier Jouet, Ruinart). Qualche nome? David Beckham, Sienna Miller, Iggy Pop, Leonardo DiCaprio, Kate Moss, Jared Leto, Lenny Kravitz, Sean Penn, Rosario Dawson, Chloe’ Sevigny, Kate Bosworth, Timbaland, Flo-Rida, Paris Hilton, Gucci Mane, Bella Hadid…e la lista è ancora lunga. Ma la grande novità di quest’anno è l’apertura di due giganteschi spazi espositivi in una nuova zona della città. Sono due nuovi musei aperti al pubblico, rigorosamente gratuiti e appartenenti a grandi collezionisti, l’uno alla famiglia Rubell (il mitico Steve Rubell dello Studio 54 di New York era parte della famiglia) e l’altro al grande costruttore Jorge Perez (lo stesso del Perez Art Museum Miami o PAMM, nell’edificio disegnato da Herzog et de Meuron e affacciato sulla baia di Miami). Entrambi gli spazi sono stati inaugurati nell’insolito quartiere di Allapattah, aldilà della grande autostrada che taglia la Florida nella sua lunghezza e che in questo caso divide Allapattah da Wynwood. E il circo dell’arte si sposta un po’ più a ovest, colonizzando nuove aree della città.
Maurizio Cattelan, The Comedian, 2019. Banana e nastro adesivo. Art Basel Miami Beach. Venduto a $120,000.