VALENTINO & TIGER

16 Luglio 2020

Pierpaolo Piccioli, direttore creativo di Valentino, ha reinterpretato l’iconico modello MEXICO 66 ™ SD di Onitsuka Tiger. Il logo Valentino V, è stampato a mano e un’etichetta speciale con i loghi di entrambi i marchi contraddistingue la linguetta. Oltre ai particolari stilosi, si aggiungono ovviamente il comfort e l’eccellenza tecnica di Otnisuka.
I colori : il “WHITE”, e i brillanti colori al neon “SHOCKING ORANGE”, “SAFETY YELLOW” e “HOT PINK”.

BACK to the SUN

18 Maggio 2020

  • LOEWE
  • ALEXANDER MC QUEEN, THE ATTICO PER LINDA FARROW,KARL LAGERFELD, CHLOE'
  • GEORGE KEBURIA , MIKYTA
  • GIORGIO ARMANI
  • GUCCI, KUBORAUM BERLIN,MIU MIU, KARL LAGERFELD
  • chlo+®-eyewear-
  • LIU JO
  • MIU MIU
  • ALAIN MIKLY , FENDI
  • JAQUEMUS
  • EMPORIO ARMANI
  • PUGNALE
  • MILLIE BOBBY BROWN X VOGUE EYEWEAR
  • OAKLEY
  • MARNI
  • CALVIN KLEIN JEANS, BALENCIAGA, LINDA FARROW, BOTTEGA VENETA
  • PRADA
  • POLO RALPH LAUREN, PRADA
  • ANTEPRIMA PER PUGNALE, PUGNALE

Aria, cielo, luce. E’ arrivato il tempo di uscire di nuovo, finalmente, di tornare a guardarsi intorno e, dopo due mesi di lockdown, di proteggere i nostri occhi dalla luce intensa con le forme e i colori  degli occhiali di ultima tendenza, dalla  scultura floreale di Giorgio Armani ai colori acidi di Jaquemus, non solo accessori, ma un gioco fantasioso per sentirsi glam anche con una semplice t- shirt.

la campagna GUCCI pre fall 2020

3 Maggio 2020

Gli animali e l’immaginario infantile sono i motivi ricorrenti delle collezioni di Alessandro Michele. Questi temi sono raccontati in una serie di immagini che raffigurano la bellezza e le personalità di un gruppo di uomini, di donne e dei loro amati animali. Cervi, cerbiatti, gufi, uccellini, puzzole, scoiattoli, rane, ricci, anatre e conigli. La natura, l’infanzia e il regno degli amici immaginari e degli animali, sono i temi della nuova campagna pre-fall di Gucci scattata da Alasdair McLellan con la direzione creativa di Alessandro Michele, art director Christopher Simmonds

La natura, la flora e la fauna selvatica sono particolarmente importanti per Gucci, che dal 2018 si impegna ad essere carbon neutral lungo tutta la sua catena di fornitura. Nel febbraio 2020 Gucci ha aderito a The Lion’s Share Fund, un’iniziativa unica nel suo genere che raccoglie i fondi necessari per proteggere le specie a rischio e i loro habitat naturali.

Gli animali compaiono in circa il 20% di tutte le pubblicità nel mondo ma, nonostante questo, non sempre gli animali ricevono il sostegno che meritano. Con una donazione dello 0,5% della spesa mediatica ogni volta che un animale compare in una pubblicità, come fanno tutti i partner di The Lion’s Share Fund, Gucci contribuisce in maniera costante ai risultati concreti ottenuti sul campo da questa importante iniziativa.

LIVING in a GHOST TIME

23 APRILE 2020

Living in a Ghost Town” è il novo singolo dei Rolling Stones, registrato tra Londra e L. A.e disponibile su tutte le piattaforme digitali. Un titolo profetico, ma il pezzo è stato scritto molto prima del Covid e del lockdown che ha svuotato ogni centro urbano, dalle metropoli ai borghi. In un’ intervista con Zane Lowe di Apple Music, Jagger ha dichiarato di aver scritto la canzone con Keith Richards più di un anno fa.

“Non è stato scritto per questo periodo, ma era solo una di quelle cose strane. È stato scritto sull’essere in un posto pieno di vita ma ora privo di vita, per così dire … stavo solo suonando la chitarra e l’ho scritto molto velocemente in circa 10 minuti.”

L’uscita del singolo, viene a una settimana dalla partecipazione degli Stones a One World Together At Home, il “concertone” globale a sostegno dell’OMS e di tutti coloro che, a cominciare dai medici e dagli infermieri sono in prima linea nel lavoro per contenere la pandemia.

#TogetherAtHome https://www.globalcitizen.org/en/connect/togetherathome/

THE SKATEROOM art for social impact

2 APRILE 2019

 

  • NOBUYOSHI ARAKI: ORCHID - GEISHA. HAND SIGNED.
  • JEREMYVILLE PORTRAIT / JEREMYVILLE: YESTERDAY,TODAY,FOREVER
  • ANDY WARHOL SET COLOURED CAMPBELL'S SOUP CANS
  • ANDY WARHOL: BANANA, 1966
  • ANDY WARHOL:  FLOWERS
  • PAUL MCCARTHY'S SET
  • PAUL MCCARTHY: TRUMP BOX SET
  • Robert Rauschenberg: WATERMELON MEDLEY
  • CHERI SAMBA: J' AIME LE COULEUR
  • Albert Oelhen: UNTITLED
  • shepard fairey: NO FUTURE
  • JEAN MICHEL BASQUIAT:  IN ITALIAN - HOLLYWOOD AFRICANS
  • KEITH HARING: CRACK IS WACK
  • Skateistan: Skate School Launch . ph. Tim-MoolMAN

Immagini THE SKATEROOM

 

Arte e street art, street art e skateboard. Non è uno strano parallelo, l’arte viene molto spesso dalla strada, e a celebrarne lo stretto connubio, ci ha pensato The Skateroom, un progetto/associazione culturale di Bruxelles che con una parte del ricavato finanzia ONG in giro per il mondo, come Skateistan, che si occupa di creare “skate camp” per sostenere progetti sociali dedicati a bambini e ragazzi fra i 5 e i 17 anni nelle aree a rischio, in particolare Afghanistan, Cambogia e Sud Africa. Grandi nomi dell’arte, della fotografia, e illustratori di fama internazionale hanno collaborato e collaborano al progetto: Araki, Paul McCarthy, Jeremyville, Jean Jullien, Steven Harrington, l’Estate di Jean-Michel Basquiat, la fondazione Andy Warhol, quella di Robert Rauschenberg, la Fondation Magritte, per citarne alcuni. Skateboard d’autore che possono essere una forma di collezionismo, le tavole firmate da ROA, James Jean o a KAWS, decorate per la Supreme, oggi sono valutate intorno ai 6.000 dollari, e infatti i deck ancora privi di ruote, si possono appendere in casa come autentiche opere d’arte. Dicono alla Skateroom: “Collaboriamo con artisti contemporanei per creare edizioni di opere d’arte sul ‘medium’ skateboard. Queste opere in edizione limitata sono pensate per essere appese a una parete, proprio come dipinti. Ma chi lo desidera può tranquillamente utilizzarle per lo skateboarding – spiega l’azienda -. Continuiamo a esplorare e spingere i confini dell’arte dello skateboard rilasciando edizioni artistiche uniche e da collezione”. Skateboard artistici proposti ad un prezzo accessibile per rendere l’arte disponibile al grande pubblico. Arte e strada, arte e vita. Attualmente – conclude Skateroom – il programma ha raggiunto oltre 1.500 giovani a rischio, tra i 5 ei 17 anni, ogni settimana nelle loro scuole in tutto il mondo”.

“Our collective future depends upon business ideas becoming a means for building, financing and implementing solutions to the globe’s most pressing problems.”

The Skateroom

 

tutto il geniUS di MONCLER

21  FEBBRAIO 2019

 

  • MONCLER PIERPAOLO PICCIOLI
  • MONCLER PIERPAOLO PICCIOLI
  • MONCLER PIERPAOLO PICCIOLI
  • MONCLER 1952
  • MONCLER SIMONE ROCHA
  • MONCLER CRAIG GREEN
  • MONCLER RICHARD QUINN
  • MONCLER RICHARD QUINN
  • MONCLER RICHARD QUINN
  • MONCLER 1017 ALIX 9SM
  • MONCLER GRENOBLE
  • MONCLER PALM ANGELS
  • MONCLER PALM ANGELS

 

Di Moncler Genius avevamo già parlato un anno fa, quando il brand capitanato da Remo Ruffini esordiva con un concetto rivoluzionario di capsule collection “edited by” che si affiancano alla collezioni stagionali. Quest’anno i nuovi creativi che si aggregano alla squadra già messa insieme per il 2018 sono i designer Richard Quinn, Matthew, Williams di 1017 ALYX 9SM, Veronica Leoni e Sergio Zambon che condividono la guida di Moncler 1952 e si aggiungono a Pierpaolo Piccioli & Liya Kebede, Sandro Mandrino per Moncler Grenoble, Simone Rocha, Craig Green, Fragment Hiroshi Fujiwara, Palm Angels Francesco Ragazzi e Poldo Dog Couture. Il progetto Genius si stacca dal concetto di stagionale, puntando su  mini collezioni mensili firmate da designer diversi, il che aumenta l’’hype dietro a ogni release e accontenta gusti e pubblico diversi. One house different voices é il claim che del progetto che il marchio definisce di “approccio curatoriale”. E’ la prima volta che nella moda si usa il termine “curare” , preso dal mondo della cultura tradizionale ( di solito  si cura una pubblicazione editoriale o una mostra in un museo o in una galleria ). Per questa mostra-evento è stato inaugurato il Moncler Genius building: la casa Genius, realizzata negli ex Magazzini Raccordati in zona Ferrante Aporti a Milano, un’ area che “rivede la luce” per la prima volta dopo 60 anni di chiusura e che è parte di un piano di riqualificazione dell’area del comune di Milano, un tempo utilizzata per lo stoccaggio di merci. Un prato di fiori in stile pop-art è la scenografia della capsule disegnata dall’ inglese Richard Quinn, con un mix di capispalla, tute stampate, pumps e stivali imbottiti sopra al ginocchio.Da Pierpaolo Piccioli i piumini in nylon laqué sono una ricerca tra equilibrio e dimensione onirica. Sembra una festa hippie anni ’70 il tunnel che ospita la collezione di Sandro Mandrino per Moncler Grenoble: un’installazione realizzata in collaborazione con l’artista islandese Hrafnhildur Arnardóttir conosciuta come Shoplifter che, a partire da maggio, sarà esposta alla Biennale di Venezia nel padiglione dell’Islanda. Tecnicità dello ski-wear unita a tye and dye e patchwork dal sapore artigianale. Da Simon Rocha, un romantico bosco di betulle bianche per forme voluminose e romantiche. coperte che si trasformano in cappe e capi in tessuto sangallo. Spazio e architettura sono fondamentali per Craig Green, che ha improntato tutta la collezione sulla trasformabilità. Ogni capo è ripiegabile, modulabile, deve poter essere trasportato occupando meno spazio possibile.  Matthew Williams noto per il particolare utilizzo di hardware, unisce il gusto metropolitano e industriale in 1017 ALYX 9SM, per capispalla tinti in capo e accessori hi-impact come i sacchi a pelo.

 

 

WESTWOOD : punk, icon, activist

14 FEBBRAIO 2019

 

 

 

 

Vivienne Westwood. Icona del punk inglese, stilista, attivista in difesa dell’ambiente. E’ in uscita nei giorni della settimana della moda, dal 18 al 20 febbraio, quindi tra pochi giorni, il doc diretto da Lorna Tucker che racconta la vita fuori dagli schemi a partire dagli inizi, durissimi di una delle icone più autentiche del nostro tempo, la storia di una donna eccezionale, che ha condotto una vita straordinaria, vissuta anche in momenti di grandi cambiamenti della storia contemporanea, che ha lottato per mantenere l’integrità del suo brand, dei suoi principi. Di umili origini, scappata di casa a 15 anni, arrivò a Londra negli anni 60, nel pieno dello splendore “Swinging”, tra le minigonne di Mary Quant e i colori e i sogni di Carnaby Street. L’incontro con Malcolm McLaren, impresario e manager dei Sex Pistols, il gruppo punk più rappresentativo del periodo e del movimento, ha segnato l’inizio della sua ascesa con il negozio di abbigliamento al n. 430 di King’s Road, che lanciò il genere punk, una cultura popolare rivoluzionaria e la carriera dei due: Let it Rock diventa Too Fast to Live Too Young to Die, Sex poi The Seditionaries. Nascono i Sex Pistols, ideati da McLaren, la Westwood è autrice delle parole di alcune canzoni, ma soprattutto della famosa maglietta strappata con la scritta Destroy indossata da Rotten, ora conservata al Victoria & Albert Museum. Dopo le spille sugli abiti, e con lo scioglimento dei Sex Pistols, McLaren e la Westwood portano sul catwalk la collezione Pirate . E’ il 1981 e il mondo della moda incomincia ad accorgersi del talento di questa ex punk- rocker. Nell’82 la coppia si separa e la Westwood, porta avanti da sola il marchio che prende il suo nome facendo fronte a situazioni finanziarie difficili e frustranti, creando la sua moda dal niente. “Non aveva soldi, non aveva sponsor – racconta la regista Lorna Tucker – realizzava gli abiti sul tavolo della cucina, di notte. Per anni, agli incontri con i professionisti, hanno riso di lei. Nonostante questo, è riuscita a emergere come un’icona culturale inglese e un fenomeno nel mondo del fashion. La sua energia contagiosa di è sempre divisa tra l’amore per il suo lavoro e l’impegno civile contro le guerre, le battaglie per i diritti e da sette anni, sempre più per l’ambiente, fondando Climate Revolution e recandosi, tra le altre cose, anche al Circolo Polare Artico per la missione di sensibilizzazione di Greenpeace verso i pericoli del cambiamento climatico. Ovviamente è stata tra le prime ad applicare i principi di sostenibilità ambientale alla sua azienda. Un ritratto intenso e toccante questo documentario, su una donna controcorrente e sempre profondamente radicata ai suoi valori che attraversando cinquant’anni di storia del costume inglese, di grande impatto culturale e rivoluzionario, che è diventata un’icona della moda e un modello di riferimento di più di una generazione. Si parla più di moda e un po’ meno di ambiente, come la Westwood avrebbe preferito, in questo documentario dove ci sono i racconti di tante persone ( ci sono anche i ricordi di Kate Moss (“le sue sfilate erano oltraggiose”) e Naomi Campbell (“era la nostra regina”). ” ma quello che emerge, su tutto, ( e come dubitarne? ) è la sua esplosiva personalità, a quasi 78 anni la sua inesauribile energia , e un messaggio : se vuoi fare qualcosa, fallo, e non mollare mai.

 

 

EYTYS per H & M

 

25  GENNAIO  2019

 

 

E’ in vendita la nuova capsule collection di H & M dal mood sporty chic e dall’anima no gender che unisce cura e design. Eytys, iconico brand svedese basato a Stoccolma, universalmente conosciuto per le scarpe no gender dalla suola spessa in rilievo, e per i capi essenziali realizzati in modo impeccabile, ha disegnato per H&M una linea completa dal fit squadrato che minimizza ogni differenza di genere, una capsule che va dalle sneakers (con l’iconica suola caratteristica di Eytys ) alle t-shirt, dai giubbini cool alle felpe, il tutto caratterizzato da linee unisex e da materiali all’avanguardia. Al bianco, nero e giallo, si aggiunge la stampa pitonata, le frasi humor e il non-tessuto simil pelle verniciato e lucido. “Con questa collaborazione speriamo di far conoscere anche ai clienti di H&M la nostra filosofia di una moda resistente ed essenziale, in cui la funzionalità diventa il punto di forza e la distinzione di genere è sempre meno evidente” – ha dichiarato Max Schiller, Creative Director di Eytys, e aggiunge – ” La collezione si basa sulle proporzioni, con silhouette unisex dai tratti unici e dalle linee morbide, e con scarpe massicce dal design architettonico. Questa è l’idea di look gender-free per Eytys, ovvero uno stile che promuova l’integrità, il modo di essere e la sicurezza in se stessi”. Tutti i capi della collezione Eytys x H&M sono facilmente abbinabili, senza alcun vincolo di età, genere o stile. Ogni paio di scarpe, è venduto in una scatola personalizzata con un disegno dell’artista Zoe Barcza.

 

 

Being Cool is NOTHING NEW

 

24 GENNAIO 2019

 

 

Nell’odierna deflagrazione della sostenibilità anche nel settore moda ( e meno male e finalmente ) c’è , tra le tante, un’iniziativa che mi piace moltissimo perché accomuna il sostenibile alla fantasia, alla cura dell’identità ( di un capo che ami o hai amato e che non vuoi e non vorresti buttare ) , al “ to care ” .. E’ il progetto di IED Being Cool is Nothing New , ovvero: Ripara, Ricicla, Riconverti, Reinventa, Recupera, Reindossa. Riscopri l’originalità dell’usato rispetto all’accelerazione dei consumi, che sono le parole d’ordine della campagna di comunicazione e formazione Fashion Revolution, fondata da Orsola de Castro e Carry Somers nel 2013 e che l’Istituto Europeo di Design di Milano sposa nell’anno accademico in corso con un progetto educational multidisciplinare sul riuso creativo, che coinvolge gli studenti IED di Moda, Design, Arti Visive e Comunicazione Sostenibilità, customizzazione e riconversione creativa dell’usato (abiti, oggetti, accessori) come alternativa al “nuovo su nuovo”, all’acquisto continuo di nuovi capi (spesso di bassa qualità) con il conseguente spreco di risorse, aumento dei rifiuti, omologazione.
Fashion “Revolution” Perché il progetto stimolerà una vera (RI)GENERAZIONE, che guarda all’usato e alla personalizzazione come una risorsa, un segno distintivo, uno slogan per cambiare il mondo e sovvertire la cultura della produzione di massa e dell’accelerazione dei consumi, a vantaggio della riscoperta dell’unicità e dell’originalità attraverso l’usato e lo scarto, e la loro auspicabile appartenenza al Futuro.
In autunno un grande evento in IED Milano, presenterà gli output della progettazione in cui gli studenti – attraverso workshop esperienziali – trasmetteranno il saper fare acquisito ai coetanei e ai ragazzi delle scuole superiori, sull’importanza del comprare usato (anche nei charity shop), del trasformare, riparare, personalizzare per diventare così dei consumer-traders, imparando a pensare creativamente, a lungo termine e in modo consapevole su ciò che si indossa.
Trattandosi di un progetto multidisciplinare, gli studenti dei vari corsi saranno coinvolti in prima persona anche nell’ideazione e nella gestione dell’evento , oltre che nel racconto finale dell’iniziativa e dei suoi contenuti.

 

 

le wax shirt di WAXMAN BROTHERS

21 NOVEMBRE 2018

 

 

Le camicie di Waxman Brothers si notano subito, e come non riconoscere quell’impronta Wax? Ma dietro a quelle stampe che ti portano subito ad una cultura che richiama alla mente suoni e luce, c’è anche una bella storia, ce la racconta Nicolò Talignani, Co-Founder del brand :
Per comprendere Waxman Brothers bisogna iniziare parlando di musica, che dalla contaminazione tra Africa e Occidente ha dato vita agli stili che oggi più ci appassionano (il Jazz, la Soul, l’R&B, l’Hip Hop, o più recentemente la World Music), anche nell’abbigliamento abbiamo voluto intraprendere lo stesso percorso.Cosi abbiamo preso un elemento rappresentativo dell’Africa, i tessuti wax, e un elemento rappresentativo dell’occidente, la manifattura italiana, e fondendoli tra loro abbiamo originato un nuovo stile, “The World Apparel”. È questa la storia che raccontiamo nel video “Look Beyond’
Waxman Brothers nasce a Parigi nel 2014, dall’idea di due amici italiani che vivevano nel 18° arrondissement, come marca di camicie unisex in wax. Oggi la gamma di prodotti si è ampliata, pur mantenendo la stessa identità: giacche, piumini, pantaloni, zaini. Parallelamente alla linea di abbigliamento, Waxman Brothers ha cercato di affermare i suoi valori attraverso lo sviluppo di quella che chiamiamo la “Wax Connection”. Un collettivo di artisti, musicisti, dj e produttori, che rappresentano la filosofia della marca. Hanno suonato vestiti Waxman Brothers artisti come Jovanotti, Gilles Peterson, Lefto, Populous, Clap Clap, Ghali, Joan Thiele Achille Lauro… E sostenendo alcuni dei principali festival di musica alternativa in italia: Mukanda Festival Jazz ReFound Mi Ami Festival Waxman Brothers è stata una delle prime marche a proporre il wax con un approccio« high-end streetwear » e si è evoluta sino ad arrivare a creare le proprie fantasie dal design alla stampa.Oggi il brand vanta l’apertura di 2 monomarca in Italia, il primo aperto nel Marzo 2018 a Milano in Viale Toscana 31 ed il secondo aperto a Novembre 2018 a Parma in Borgo Antini 3/F. Tutti i prodotti sono fabbricati in Italia, e questo perché contrariamente all’approccio del mondo “fast fashion”, credono che la qualità sia importante.

 

 

MARANGONI fashion graduate ITALIA 2018

2 NOVEMBRE 2018

 

  •  ALESSANDRO MARCHETTO, GIULIA ZENUCCHI
  • FABIO D'AGOSTINO, ANZHELIKA ZODINA
  • FABIO REFOSCO, MARTINA TREZZI
  • LORENZO VAGNOZZI, LUCA DANIELE
  • BIANCA BELTRAMELLO,  LUCA ALESSIO
  • OLIVIA QI RUYI, YIGING CHEN
  • LUCIA WANG ZIQI, CECILIA XIE SISI
  • FIONA WU YE, ZILI DING
  • BELLA QI ZIWEN, GABRIEL LIU JIE
  • SOPHIE WANG SUIYUAN, TUVIA XIAO WENJIA
  • MICHELLE WU YICHUN, YVONNE LI WENJING
  • SEASON ZHAO BOBO

 

Nell’ambito del Fashion Graduate Italia 2018, la manifestazione organizzata da Piattaforma Sistema Formativo Moda, un evento gratuito e aperto a tutti che consente a chi vorrebbe entrare nel mondo della moda, di conoscere il livello qualitativo e l’orientamento delle scuole di formazione, l’ Istituto Marangoni ha presentato un interessante doppio show con le collezioni di fine corso dei migliori allievi di Milano e Shanghai. La scuola di Shanghai quest’anno è arrivata al suo 5° anniversario e ha scelto la città di Milano per presentare le preview ad una platea attenta all’internazionalizzazione e portare a Milano la visione di stile dei giovani studenti cinesi. Nelle due sfilate, la rielaborazione di temi tratti dalla fotografia, dalle opere pittoriche e scultore o da film, con realizzazioni che interpretano e raccontano storie multiculturali con grande passione per ricerca e sperimentazione.

FASHION GRADUATE ITALIA è una opportunità concreta per questi ragazzi di incontrare alcuni fra i più importanti selezionatori di talenti del sistema fashion, e per chi vuole avvicinarsi al mondo della moda, un’occasione per scoprire il ruolo di laboratorio culturale delle scuole, dove è possibile confrontarsi con temi come l’ambiente sociale e la globalizzazione e comprendere i meccanismi di un sistema in rapido mutamento. Il contatto con i professionisti, le aziende e le istituzioni, contribuisce a generare l’evoluzione delle scuole in un delicato equilibrio fra cultura e professioni, ricerca, nuove tecnologie a supporto di una sostenibilità oggi sempre più necessaria.

Le scuole che hanno partecipato all’evento sono :
Accademia di Belle Arti di Brera – Accademia di Costume & Moda – Accademia Euromediterranea – Accademia della Moda – AFOL Moda – Arsutoria – CERCAL School – Domus Academy – Ferrari Fashion School – IAAD – Istituto di Moda Burgo – Istituto Marangoni – Istituto Modartech – Istituto Secoli – LABA, Libera Accademia di Belle Arti – NABA, Nuova Accademia di Belle Arti – Politecnico Calzaturiero.

QUI tutti i video delle sfilate

le carte di VIVIENNE westwood

 

24  LUGLIO 2018

 

 

Pioniera di molte battaglie sulla non violenza, contro la guerra, il razzismo, l’emarginazione, e la Tatcher, Vivienne Westwood ha sempre incarnato lo spirito di chi combatte per le cause dell’umanità attraverso messaggi al passo con i problemi più scottanti e attuali su t-shirt, giacche, pantaloni, e qualsiasi cosa si potesse adattare allo scopo, usando le sue passerelle come strumento mediatico. Ambientalista da sempre, l’ indomita settasettenne, è una delle icone punk del regno britannico da quando, nel 1971, fondò con Malcom McLaren il suo primo negozio, Let it Rock” al 430 di Kings Road che nel 1975, l’anno del punk, venne ribattezzato “Sex”, e divenne il simbolo del movimento anti-establishment. Oggi Vivienne dice di essere annoiata dalla moda ed è intensamente coinvolta nella lotta contro il riscaldamento globale, e, oltre ad una produzione sempre più sostenibile, da anni cura un blog molto attivo: “Climate Revolution”.
Non c’è scelta tra un’economia verde e l’estinzione di massa, abbiamo 20 anni per fermare le cose, altrimenti raggiungeremo un punto di non ritorno e potremo tracciare una linea che attraversi tutta la terra e qualsiasi luogo al di sotto di Parigi sarà inabitabile. Entro la fine di questo secolo saremo solo un miliardo di persone . . Abbiamo a malapena una generazione per cambiare le cose prima che sia troppo tardi”e purtroppo i politici non ascoltano gli scienziati .”
C’è poi il suo impagno per la foresta pluviale:
“Non proviamo a comprare la foresta, ma lavoriamo con le popolazioni indigene per far ottenere loro dei documenti completamente legali, in modo che possano possedere il loro pezzo di foresta dove hanno vissuto per centinaia di anni. Si occupano con passione della loro terra e diamo loro la stessa quantità di denaro per salvare la foresta che i taglialegna gli avrebbero dato per abbatterla. Il piano è di salvare l’intera foresta dall’abbattimento per cento milioni di sterline, che è davvero poco in fondo. Anche la Regina si è unita al progetto e ora ci sta lavorando. Ogni sterlina salva un albero”
Due anni fa ha pubblicato Get a Life: una raccolta dei diari, edita da Serpent’s Tail, in cui racconta sei anni di “Climate Revolution”, tra moda e attivismo.
«I miei diari parlano delle cose a cui tengo Non solo fashion ma anche arte, scrittura, diritti umanitari, cambiamenti climatici e libertà. Li ho chiamati Get a Life, perché è così che mi sento: bisogna farsi coinvolgere, parlare chiaro e agire». Nel libro i viaggi in Amazzonia fra le comunità tribali per la protezione della foresta pluviale, la protesta su un carro armato diretto alla casa di David Cameron a Costwolds contro le trivellazioni, l’opera di sensibilizzazione di celebrity e amici e tante altre iniziative promosse dalla “dama del punk inglese”.
L’ultima è un video per promuovere una collezione di carte da gioco, un Pack of Cards per comunicare i valori che porta avanti col suo brand. Le carte da gioco, rilasciate sul sito di Climate Revolution una volta a settimana, veicolano, in puro stile Westwood, messaggi legati a temi che supporta: il riscaldamento globale, la sostenibilità, l’ecologia, l’amore e il rispetto per la natura e il mondo animale.
Nel video , Vivienne Westwood, coperta solo da un lenzuolo, annuncia il suo nuovo progetto iniziato con la carta dell’asso di picche intitolata Motherfucker in riferimento alla collezione uomo Primavera Estate 2018.

 

 

“Vulneràbile” by ALICE FIRMAN

20 LUGLIO 2018

 

 

Designer Alice Firman @alicefirman
Photographer Efisio Marras @roccomarras
Assistant Photographer Elena Muresu @elenamuresu
Make up Giuly Valent @giulyvalent
Hair  Misaki Kato @misaki_artmakeupandhair

Starring:
Stasia Smerechevska from Wonderwall Management
Romane Stafiniak from Independent Management
Iana Leshukova from Independent Management
Natalia Shakhava from Nologo Management Tommaso Partesana

 

Di Alice Firman e del suo talento avevo già parlato, mi era piaciuta molto la sua collezione ‘PA’RÒLE presentata due anni fa alla Graduate Fashion Week di Londra. Era una collezione tra il romantico e il rock, espressione di una sensibilità artistica che ha saputo trasferire anche in questa sua nuova capsule, dove dimostra una maturità stilistica e artistica che ha raggiunto una sua completezza.

“La mia collezione “Vulneràbile” è uno studio della vulnerabilità emozionale vista attraverso l’analisi del linguaggio del corpo e della gestualità all’interno di intimi frammenti di realtà.
La mia ricerca iniziale è stata puramente accademica, improntata ad approfondire la mia conoscenza delle dinamiche del subconscio attraverso lo studio della psicologia, dagli inizi di Freud e Jung, fino a pensatori contemporanei come Merleau Ponty e Stefan Klein e come le teorie del subconscio sono state poi re-interpretate da pittori come Klimt e Schiele.
Trasferire un interesse così accademico in una collezione non è stato semplice.
Tramite l’utilizzo di mie fotografie che ritraggono amici e persone care in momenti di realtà e intimità ho deciso di fare un analisi della postura e della gestualità viste come linguaggio dello stato d’animo di una persona quando è in silenzio.
Fondere le morbide linee del corpo, con le rigide linee del tailoring italiano è diventato il metodo di costruzione per i miei cartamodelli.
Essendo italiana, credo fortemente nell’eccellenza del Made in Italy, di cui condivido i valori di ricerca della qualità, massima trasparenza ed etica del lavoro e per questo motivo ho usato solo tessuti e materiali italiani. La pelle è il materiale predominante della collezione, assieme al cashmere di lana e diversi tipi di seta. Sono stata sponsorizzata da alcune importanti realtà italiane tra cui Reda 1865, Mantero, Raphael Lanificio e Conceria Pistolesi.
Un guanto del 1930 di pelle bianca che ho trovato a Milano in un negozio vintage e di cui mi sono innamorata, è stato l’ispirazione per la tecnica con cui sono stati cuciti i miei capi. Volevo che tutti i miei capi avessero la stessa leggerezza, morbidezza e invisibilità nelle cuciture e attenzione ai dettagli di questo guanto. I capi sembrano semplici da lontano ma da vicino si possono notare le cuciture in rilievo, i bottoni d’argento tagliati da me a mano tutti simili, ma irregolari, l’interno della pelle nera dipinta a mano e la seta che tagliata a vivo si sfilaccerà e trasformerà con il tempo portando con se dei frammenti di vita della persona che la indossa.
Per il servizio fotografico e il video della collezione sono tornata in Italia perché per me era importante che la raffigurazione del mio mondo di sentimenti, amicizia e intimità prendesse vita a casa mia, lavorando con alcuni dei miei più grandi amici, il fotografo Efisio Marras e la regista Giulia Achenza per dare vita a una visione a 360 gradi del mio mondo.”

 

 

Instagram

 

IED ” show: a /simmetria del riflesso “

 

21 GIUGNO 2018

 

  • PREMIO LUXURY JERSEY
  • GABRIELE FAZI: FOUND IN TRANSLATION  -  MATTEO CREPALDI: OVERGROW
  •  BJORN JONSSON: POLHEIM
  •  YUGING HAN: BREAK FREE  -  LAURA RECALDINI: MEMORIA SU TELA
  •  YUGING HAN: BREAK FREE  -  GIULIA TOTOLA: AMYGDALA
  •  CECILIA JUAREZ BALTA: TRASFIGURANDO INFIN LA MERAVIGLIA

 

Ph. Demis Crudeli e Giulia Torra

 

Dodici giovani fashion designer del corso di Fashion Design di IED hanno sfilato durante la MFW uomo, portando come tesi di fine triennio una pluralità di visioni, rappresentazioni del mondo e ideali estetici. Vite immaginarie, riflessioni sul corpo, sulla natura, sull’arte. Oltre alle 12 collezioni finaliste, hanno sfilato 24 outfit in jersey presentati dai dodici Fashion Designer selezionati per concorrere al Premio Luxury Jersey, uno dei premi e dei riconoscimenti nell’ambito di IED Graduates Fashion Show a sostegno del talento e del futuro del Made in Italy.

 

 

 

marangoni ” under the light” PITTI

 

14 GIUGNO 2018

 

  •   SEGIANTO KIMBERLY
  •   MIAO YUHANG
  •   AYLA AYDOGAN
  •   KAIRAT AIGERIM
  •   ALESSIO LUCA
  •   ARMANDO COSTA

Courtesy Istituto Marangoni

 

Hanno sfilato alla Dogana di Firenze durante il 94esimo Pitti Uomo le collezioni dei dieci best menswear designer della sede fiorentina di Istituto Marangoni  Il concept della performance “ Under The Light “ esplora il tema della contaminazione tra moda e arte con l’obiettivo di unire creatività e manualità. Durante l’evento è stata anche presentata una collezione di felpe create in partnership con Luisaviaroma e vendute in tiratura limitata.

 

 

 

 

 

POLIMODA ” separate collection”

 

14 GIUGNO 2018

 

  • ERICA BERGAMASCHI
  • SAKINA FUSE
  • FEDERICA MEYER ZU SCHWABEDISSEN
  • SILVIA BARCUCCI  ANNA SOLVEIG PALSDOTTIR  VERONICA SPAMPINATO
  • ANTONIO GRASSI
  • ANNA DORIAN
  • RAVENNA OSGOOD
  • AUGUSTA DEL BIONDO
  • ANDREA DELORENZI
  • ALESSANDRA MONTANI
  • YAN WEN

 

Alcuni tra i ventuno giovani designer della sfilata ” Separate Collection”

  • GIUNIA GUERRERA

 

La collezione di Giunia Guerrera, ” Sentimental Materialism ” si è aggiudicata il titolo di Best Collection 2018.

Courtesy Polimoda

 

Separate Collection, ovvero, sostenibilità e fashion upcycling, titolo e tema dell’evento di Polimoda di un paio di giorni fa alla Manifattura Tabacchi di Firenze, location di grande fascino, nel contesto di Pitti 94, dove i migliori talenti del corso di Fashion Design hanno presentato le collezioni di fine corso esprimendo le loro identità su un tema complesso e necessario : l’eccesivo consumo della nostra società. L’impatto ambientale e sociale della moda è una realtà dell’oggi che mette d’accordo designer e grandi industrie sulla ricerca di nuovi percorsi con materiali recuperati e rigenerati, e tecniche produttive innovative che riducono i danni all’ambiente. Un messaggio, quello di questo evento, nato dalla direzione creativa del direttore di Polimoda, Danilo Venturi: “ Attraverso il processo di riutilizzo e ridefinizione di abiti, materiali, luoghi, e persino noi stessi, possiamo restituire dignità ad un possibile futuro per le prossime generazioni “.

 

 

INTERWIEW magazine: chiude un’icona

 

22 MAGGIO 2018

 

  • NAOMI CAMPBELL - MADONNA
  • BILL SKARSGARD -  ANNA CLEVELAND
  • LEONARDO DI CAPRIO - BEYONCE'
  • UMA THURMAN  -  LANA DEL REY
  • LINDA EVANGELISTA -  JOAQUIN PHOENIX
  • INTERWIEW MAGAZINE PARTY ALLO STUDIO 54 DI N.Y.L' EDITORE BOB COLACELLO, JERRY HALL, ANDY WARHOL, DEBBIE HARRY,TRUMAN CAPOTE, PALOMA PICASSO.

 

Interwiew Magazine chiuderà entro la fine di quest’anno. Fondato nel 1969 da Andy Wharhol, ha segnato un’epoca ed è stata una delle riviste di arte, pop culture, moda e way of life più famosa e seguita, un’icona, un punto di riferimento per le generazioni underground newyorkesi e non solo.  Star del cinema, dell’arte, della musica, della letteratura, centinaia dei nomi più celebri della scena internazionale sono stati immortalati in servizi e copertine che hanno fatto storia, da fotografi come Robert Mapplethorpe, Herb Ritts, Peter Beard, Bruce Weber, e che ne hanno lanciato altri come David LaChapelle e Mattew Rolston. In tanti sono cresciuti con Interwiew, le sue  pagine hanno cambiato in maniera trasversale il concetto classico di fare un giornale, a partire da una grafica ai tempi rivoluzionaria, alle foto, al  modo di intervistare i personaggi  che ha influenzato lo stile di molte delle riviste che conosciamo. Quasi 50 anni di storia attraverso una rivista che fa parte della storia e dell’epoca che ha rappresentato.

 

 

 

 

 

 

RAY-BAN storia di un mito

 

27 APRILE 2018

 

 

La nuova campagna Ray- Ban fotografata da Steven Klein, ispirata ai viaggi on the road e dedicata a chi sceglie di inseguire i propri sogni e scegliere l’avventura alla ricerca di se stessi. 

Se dici Aviator quando parli di occhiali pensi subito a quell’occhiale a goccia che ha fatto storia ed è diventato sinonimo di un brand. L’inizio di tutto è partito dalla necessità di difendere gli aviatori dell’US Air Force dai disturbi causati dall’intensità della luce solare, fu così che nel 1936 le celebri lenti verdi antiriflesso fecero il loro esordio nelle forze aeree americane , per venire poi commercializzate a partire dal 1937 con una montatura di plastica che venne poi sostituita dal restyling dell’anno successivo con il metallo, quando venne registrato il marchio Ray- Ban Aviator . Il potenziale di questi speciali occhiali si rivela enorme nel giro di pochissimo tempo, tanto che nello stesso anno, viene lanciato il modello Shooter , che introduce le lenti giallo chiaro, ideali in condizioni di foschia grazie alla capacità di mettere a fuoco i dettagli e di minimizzare l’effetto della nebbia filtrando la luce blu, e  l’iconico cerchio “portasigaretta” centrale, pensato per lasciare al tiratore le mani libere. Seguirà nel 1939 Outdoorsman, con la barra frontale e i terminali delle aste rivestiti negli anni in madreperla o in pelle. Ovviamente, il nome stesso suggerisce una clientela di riferimento unicamente maschile: cacciatori, pescatori, sportivi e poliziotti. Con la seconda guerra mondiale, la ricerca di Ray- Ban per i piloti dell’aeronautica militare americana, porta alle lenti a specchio sfumate, per una protezione ancora maggiore nella parte superiore, mentre  la parte inferiore è lasciata al naturale per consentire una visione più chiara della plancia dell’aereo. L’euforia del dopoguerra e la popolarità degli eroi dei cieli consacrata dalle pellicole di Hollywood, danno inizio all’ascesa dei Ray- Ban verso la leggenda e con il Wayfarer, nato nel 1952 e reso un must da star come James Dean nel 55 in Gioventù bruciata e Audrey Hepburn nel 61 in Colazione da Tiffany, la meta è raggiunta , consolidata nel tempo da altri cult movie come The Blues Brothers , del 1980, dove  Dan Aykroyd e John Belushi hanno i Wayfarer incollati alla faccia anche di notte, come Bob Dylan nella vita. Nel 1957, Wayfarer Caravan, la variante squadrata degli Aviator, aggiunge un’altra icona al mito Ray- Ban, e infine, un altro più recente must : il Clubmaster, nato nel 1986.  Ma al di là dei celebri e famosissimi fratelli, la mitica lente a goccia, nella sua incrollabile modernità, rimane sempre e comunque il passaporto per l’eternità, il vero e unico DNA della storia Ray- Ban.

 

 

le mille anime di MONCLER GENIUS

 

23 FEBBRAIO 2018

 

  • MONCLER PIERPAOLO PICCIOLI
  • MONCLER PIERPAOLO PICCIOLI
  • MONCLER CRAIG GREEN
  • MONCLER SIMONE ROCHA
  • MONCLER FRAGMENT HIROSHI FUJIWARA
  • MONCLER GRENOBLE
  • MONCLER GRENOBLE
  • MONCLER NOIR KEI NINOMIYA
  • MONCLER 1952
  • MONCLER PALM ANGELS

 

 

Genius è il nuovo progetto di Moncler che racchiude in un unico hub 8 capsule collection, diverse tra loro, per concetto e stili, in una rilettura che spazia tra avanguardia, romanticismo, ispirazioni vintage, dinamismo, colore. Le 8 collezioni, presentate tre fa, inaugurando la settimana della moda con uno show sorprendente, rappresentano le molteplici anime di Moncler e una filosofia che apre il nuovo corso dell’iconico brand che ridefinisce l’dentità,e ne moltiplica la creatività superando la stagionalità con singole capsule collection che verranno proposte ogni mese. Una sfida creativa stimolante quindi, raccolta dagli stilisti Pierpaolo Piccioli, con le sue creazioni pure, eleganti e altere, quasi dei monoliti, Simone Rocha, con suo il neoromanticismo delicato ma pragmatico,e Noir Kei Ninomiya, con il piumino-maglia e capi a struttura geometrica/modulare, Craig Green con le sue sperimentazioni avanguardiste proiettate nel futuro, Hiroshi Fujiwara con Fragment rafforza invece il cult status di Moncler rinnovandone la storicità. Palm Angels parla la lingua dello street style virale, la collezione Grenoble è un inedito mix di stampe e tessuti dalla vaga ispirazione vintage e capi iper performanti per la montagna, mentre Moncler 1952, reinterpreta con colori pop e macro logo a contrasto i modelli che hanno fatto del brand un’icona, nata 65 anni fa, e più che mai lanciata nella contemporaneità del nostro velocissimo oggi e che abbraccia con questo progetto, l’unicità di ogni consumatore.

 

Qui la video intervista di Repubblica a Remo Ruffini, presidente di Moncler

 

 

VALENTINE’S day

 

14  FEBBRAIO 2018

PH. Astrid Sterner

 

Dal celebre bacio di “Via col vento”,  alla pista d’aeroporto di  “Casablanca”, alla piattaforma del “Titanic”, il cinema, come la letteratura, l’arte, la musica, ha alimentato e raccontato passioni e mitologia del sentimento più discusso, dalle coppie storiche:  Antonio e Cleopatra, Bonaparte e Josephine De Beauharnais, Edward VIII e Wallis Simpson, alla letteratura: John Keats e Fanny Brawne, Arthur Rimbaud e Paul Verlaine, Sartre e Simone De Beauvoir, Sibilla Aleramo e Dino Campana e la splendida storia di Shakespeare, Romeo and Juliet, al cinema: Brigitte Bardot e Roger Vadim, Richard Burton ed Elisabeth Taylor, Paul Newmann e Joanne Woodward, Katharine Hepburn e Spencer Tracy, all’arte:  Rodin e Camille Clodel, Monet e Camille Leonie Doncieux, Frida Kahlo e Diego Rivera, alla musica: Jonny Cash e June Carter, Lou Reed e Laurie Anderson, John Lennon e Yoko Ono. Solo per fare qualche fulgido esempio. Amori mitici che hanno sfidato la storia, resistito al tempo, navigato nella tempesta; teneri o passionali, saldi esempi di continuità o veloci come meteore, consumati da crudeli destini. Consegnato alla storia, vissuto in clandestinità o nella realtà di un’ eroica quotidianità, comunque, l’Amore si merita una maiuscola.

 

  • PATTY SMITH E ROBERT MAPPLETHORPE  by norman seeff
  • john lennon E yoko ono by annie liebovitz
  • JONNY CASH E JUNE CARTER
  • Frida Kahlo E Diego Rivera  by Nickolas Muray
  • Laurie Anderson E Lou Reed by Guido Harari

 

Amore. Un termine con il quale ogni essere vivente deve fare conti che spesso non tornano, ma che è innegabilmente indispensabile ad un ‘idea di felicità radicata nel nostro immaginario e in un’anima che anela al sogno immortale della gemella. All’amore si dedica un giorno all’anno sul calendario, ma ogni secondo del nostro tempo ne è segnato. Amore non è “solo” quello stordimento impossibile da definire che rende pazzi di gioia o di disperazione, quella sensazione di completamento e di pace che illumina gli occhi di ogni coppia felice, è anche  il motore e il senso della vita, la spinta dell’umanità alla ricerca del tutto. L’amore è universale. E’ Gandhi, è Madre Teresa di Calcutta, è Martin Luther King, sono  centinaia di migliaia di donne e uomini che hanno dato se stessi per una causa chiamata umanità. Amore è  il seme più prezioso e nobile del genere umano e non solo umano, sta a noi farlo germogliare e renderlo invincibile.

 

 

Il cult movie del 1996 ROMEO + JULIET, dal capolavoro di Shakespeare, in chiave postmoderna diretto da Baz Luhmann. Uno dei film che bisogna avere visto nella vita.

 

 

comme des garçons / basquiat

 

22 GENNAIO 2018

 

Presentata qualche giorno fa a Parigi, alle sfilate autunno inverno 2018 / 19 uomo, una capsule d’autore. Sono otto camicie con opere di  Jean Michel Basquiat  che fanno parte della collezione di Rei Kawakubo per Comme des Garcons Shirt. I soggetti sono stati approvati dalla Jean Michel Basquiat Estate e applicati direttamete sulle magliette come se fossero incorniciati come quadri e circondati  da motivi grafici disegnati dalla stessa Kawakubo.

 

RICK OWENS in TRIENNALE

 

1  DICEMBRE 2017

 

 

“ I VESTITI CHE CREO SONO LA MIA AUTOBIOGRAFIA. RAPPRESENTANO LA CALMA ELEGANTE A CUI ASPIRO E I DANNI CHE HO FATTO LUNGO LA SUA STRADA. SONO UN’ ESPRESSIONE DI TENEREZZA E DI UN ANIMO FURENTE. SONO UN’ IDEALIZZAZIONE ADOLESCENTE E LA SUA INEVITABILE SCONFITTA.”
RICK OWENS

Sarà alla Triennale di Milano Subhuman Inhuman Superhuman, la prima retrospettiva dedicata alla creatività anarchica di Rick Owens, eclettico designer californiano scoperto da Anna Wintour, una delle voci più autorevoli del giornalismo di moda, per anni direttrice di Vogue America. Owens fonda il suo brand nel 1994 e si trasferisce a Parigi nel 2003, dove ha sede il suo quartier generale. La sua prima collezione di arredi, realizzata in compensato grezzo, marmo e corna di alce americano, è stata esposta al Musée d’Art Moderne di Parigi e al Museum of Contemporary Art di Los Angeles, ed altri importanti riconoscimenti sono stati attribuiti nel corso degli anni al suo talento visionario ispirato da poeti ed artisti.
La mostra, proposta dalla curatrice del settore moda della Triennale Eleonora Fiorani, e concepita nella sua interezza come un’opera d’arte, porta all’interno del processo creativo ed espressivo dell’universo di Owens, con pezzi provenienti dai suoi archivi di moda e arredo, con fashion film, art work, opere grafiche, pubblicazioni, e un’istallazione site-specific che sarà possibile vedere solo alla Triennale di Milano. L’obiettivo della mostra è l’indagine e la riflessione su ciò che è generalmente definito “bello”secondo i canoni tradizionali dell’estetica riconosciuta e  accettata. La cifra creativa e la continua ricerca di Owens stravolge i parametri di dogmi e moralismi, mettendo in evidenza diversità ed accettazione di diversi concetti di bellezza, raccontati con sofisticata raffinatezza dalle passerelle delle sue sconcertanti, spettacolari e provocatorie sfilate, a tutte le altre forme della sua espressione artistica.

Dal 15 dicembre 2017 al 25 marzo 2018
Palazzo della Triennale
Viale Alemagna 6 Milano

 

 

FASHION GRADUATE ITALIA

 

13 NOVEMBRE 2017

Si è svolto al BASE di Milano il Fashion Graduate Italia, tre giorni di workshop, talk  e sfilate, dove gli studenti selezionati dalle più accreditate scuole di moda italiane, hanno presentato le loro collezioni di fine corso nell’ambito di un’ evento aperto a tutti, voluto e organizzato dalla Piattaforma Sistema Formativo Moda italiano,  per fornire una panoramica ai ragazzi interessati a questo settore e metterli in relazione con i diversi aspetti del sistema moda. Specialisti di marketing e  comunicazione, giornalisti, designer e financial advisor le presenze professionali che hanno dato il  loro contributo ad una kermesse che è stata un’occasione di scambio dinamico e concreto tra creatività e impresa.  
Tra le tante scuole che hanno partecipato all’evento, qui, un’estratto delle sfilate di Domus Academy,  IED,  Istituto Marangoni e Naba.

 

 

DOMUS ACADEMY

 

 

  • Ybei Liang
  • Adireg Comenoi
  • Gyanendu Baruah
  • Tritti tarkulwaranont
  • Kanglei Wang
  • Giorgia Rosano

 

 

IED

 

 

  • BINGHUA MAO
  • ANTONIO D'ADDIO
  • ANDREA CONSALVO
  • YLENIA FACCHETTI
  • NICHOLAS FEDELE
  • EROS TOLENTINO

 

 

ISTITUTO MARANGONI

 

 

  • EDOARDO PIAZZALUNGA
  • CHOI YEAN
  • WEN ZHU
  • GIORGIA GENTILE
  • CHIARA COLUMBU
  • HU XIN

 

 

NABA

 

 

  • AGNESE BECCATTI
  • SIMONE  ANTONINI
  • TOSCA CANCLINI
  •  MIHALY DOMOKLOS
  • OANA JUGANARU
  • ROBERTO NIZZARI
  •  LUIS MANUEL LOPEZ LUNA
  • GIUSEPPE CASAFINA e MATTEO DE TOMA
  • HELENA PARDO MARIN
  •  YI XUAN WANG

 

 

Courtesy Photo: Daniele Venturelli / Domus Academy – IED Milano – Istituto Marangoni – NABA Milano

 

 

PIRELLI the cal: l’ultima alice

 

11 NOVEMBRE  2017

 

 

Presentato il 10 novembre a N.Y  The Cal, l’iconico calendario Pirelli, fotografato da Tim Walker che ha reinterpretato per l’edizione 2018,“  Alice nel Paese delle Meraviglie “. Famoso per le sue foto oniriche, Walker riporta il colore in The Cal – dopo le ultime due edizioni in bianco e nero firmate da Peter Lindbergh e Annie Leibovitz –  in un contesto a lui congeniale, tra le torte ( vere ), le  tazze di porcellana, i velluti e le sete  del fastoso set ideato dalla direttrice creativa Shona Heat, la geniale scenografa con la quale collabora da anni, ideatrice di molte delle sue campagne e dei suoi editoriali di moda. Ma quello che contraddistingue l’ennesima rappresentazione della celebre favola di Lewis Carroll, 28 scatti in venti differenti e straordinari set,  è il cast, per il quale Walker ha voluto persone solo e strettamente di colore: l’attrice Whoopi Goldberg (La Duchessa) la modella Adut Akech (Regina di Diamanti), la modella e attivista Adwoa Aboah (Pancopinco, noto anche con il nome inglese di Tweedledee) l’attore Djimon Hounsou (Re di Cuori), l’attrice Lupita Nyong’o (Il Ghiro), la drag queen RuPaul (Regina di Cuori) la modella Slick Woods (Il Cappellaio Matto) e Naomi Campbell – al suo quarto calendario Pirelli – nella veste di una delle carte da gioco che taglia le teste per ordine della Regina insieme al rapper Sean «Diddy» Combs, meglio noto come Puff Daddy, mentre il ruolo della protagonista, Alice, è stato affidato a  Duckie Thot, una delle top model più richieste del momento. La scelta ovviamente non è casuale, e il messaggio di inclusione e di società aperta alle differenze, facilmente intuibile. Il Bianconiglio? Che domande, nero.